Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Cucina

Una magica cena da Teverini

Immagine
“Una magica cena da Teverini”, emiliaromagnavini.it   Paolo Teverini non è solo la storia della cucina italiana. È qualcosa di più: l’attualità. Quella che si nutre di radici e non vive solo di presente. È l’attestazione che si può essere evergreen incuranti dell’anagrafe, perché sono le idee a fare la differenza. Tutto il resto conta poco o nulla. Queste parole arrivano dal profondo di una sontuosa cena avvenuta alcune sere fa nel suo fortino a Bagno di Romagna. Clima sottozero con sfarfallio di neve a singhiozzi di fuori, compensato dal caldo di una cucina che si rivela un’esperienza a tutti gli effetti. La prima scelta azzeccata è quella di lasciarsi prendere per mano da lui, dandogli la consolle del menù. Così come in campo ti affidi a un fuoriclasse, lo stesso fai in cucina consapevole di metterti in buone mani. L’inizio infatti è spiazzante, aperto da una ouverture di tanti piccoli contrasti da mettere in crisi la parola ossimoro nello Zingarelli. L’apice lo si tocca in u

Non c'è gusto, Mura

Immagine
  " In ricordo di Gianni Mura ", Romagna Gazzette settembre 2020 Si è spesso detto che non c’è gusto a essere intelligenti in Italia. Oppure che non c’è gusto a giocare contro una squadra di brocchi. Ma se davanti hai una persona intelligente e per di più anche fuoriclasse il gusto c’è tutto ed è anche stellato. Gianni Mura è stato entrambe le cose, personaggio snob con la volontà di essere popolare (la frase è di Mario Sconcerti). La penna sportiva di Repubblica , che ha vergato pagine di calcio e ciclismo ci ha lasciati nel marzo scorso, noi lo ricordiamo con un libro che raccoglie l’altra sua grande passione: la cucina.  Detto per inciso, la cucina per come la intendeva lui era tutt’altro che qualcosa di adatto agli stili di vita degli sportivi, basti pensare alle sue passioni, salumi, formaggi, uova, pane bianco e vino, insomma prodotti non proprio wellness. D’altronde è sempre stato in buona compagnia, un altro grande come Gianni Brera, suo maestro, aveva il mito delle p

Davide Oldani, una cucina Pop

Immagine
Pubblicato su “MilanoMarittimaLife” Winter 2017 Sembrava destinato alla carriera in campo. Non a coltivar l’orto in campagna ma in calzoncini corti dietro a un pallone. Giocava nella Rhodense, attaccante, prometteva bene in C2. Poi qualcosa si rompe (tibia e perone in un colpo solo), la scuola alberghiera diventa la priorità. A 16 anni dalle stelle del football a quelle Michelin alla corte di Gualtiero Marchesi a fare esperienza. “Tu sei come una spugna – gli disse il Maestro - assorbi tutto e poi comincerai a cedere l’acqua che hai trattenuto”. Dieci anni di gavetta, iniziati come aiuto cuoco e terminati da chef. L’inizio di un percorso tutto maiuscolo, approdato nel 2003 al ristorante D’O a Cornaredo vicino a Milano, culla della sua ideazione, la cucina Pop. Quel “Pop” sta per alta qualità accessibile a tutti: prima di lui, qualità e accessibilità, erano considerate un ossimoro. Nel 2008 l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano, cinque anni dopo in cattedra niente poco di meno c

Al Ristorante? Sì, ma prima è meglio prenotare

Immagine
Partiamo da un dato di fatto: di libri di cucina ormai il panorama editoriale è pieno. Aggiungiamo una seconda constatazione: in genere si tratta di volumi con stellette, bicchieri, acini, insomma con metri di giudizio soggettivi destinati a essere condivisi o meno. In tutto ciò non c’è nulla di male, per carità. Se infatti è vero che uno dei tratti caratteristici del “made in Italy” è la nostra tradizione gastronomica, l’editoria non può fare altro che adeguarsi. Così come non c’è nulla di scandaloso nel punteggio (disinteressato) di un esperto, a un ristorante o a un vino. Gli unici limiti in questo modo di procedere stanno (molto spesso) nel produrre dei testi a “scheda”: valutazioni e descrizioni tecniche prevalgono su tutto il resto, lasciando in subordine storie e racconti dei protagonisti. Ovvero di coloro che lavorano sul campo, e danno anima e corpo a quel piatto e a quel vino.